Nella primavera del 2023, il Comune di Milano ha deciso di ridurre la frequenza di taglio dell'erba nelle aree verdi della città. Questa decisione si allinea alle pratiche adottate da altre città europee e ha l'obiettivo di preservare gli ecosistemi locali e promuovere la biodiversità urbana. L'Assessora all'Ambiente e al Verde, Elena Grandi, ha comunicato questa decisione tramite un post su Facebook e Instagram. La decisione ha generato una incredibile varietà di reazioni e posizioni. I post sulle due piattaforme hanno raccolto quasi 500 commenti in poco tempo, evidenziando una serie di attriti, interessi personali e sensibilità divergenti.
Per analizzare il dibattito attorno a questa decisione, tutti i commenti ai post Facebook e Instagram dell’Assessora sono stati raggruppati in aree tematiche: dalle opinioni sulla gestione della città a questioni più specifiche come gli animali e la natura urbana. Il catalogo “L’erba del vicino” raccoglie i commenti raggruppati per categoria e ordinati in base al numero di interazioni. L'analisi mette in luce la diversità di attori e fruitori dei parchi di Milano (bambini, cani, pulci, topi, insetti), le diverse sensibilità rispetto all'estetica della natura urbana, e come questa decisione ha mosso i cittadini a sfogare le proprie frustrazioni riguardo alla gestione dello spazio pubblico.
L’installazione video ripropone questi commenti rappresentandoli come steli d’erba il cui colore rappresenta la tipologia, e l’altezza la quantità di interazioni che ha generato. Una selezione rappresentativa dei commenti permette di capire come la discussione si è sviluppata, con quali toni e su quali temi.
Il dataset del progetto "The neighbour’s grass" è composto dalle risposte degli utenti ai post del profilo di Elena Grandi sia su Instagram e Facebook.
Il progetto si concentra solo sui commenti sotto i suoi stessi post e sulla condivisione diretta del post su Facebook, per evitare di includere risposte poco informate. In totale sono stati raccolti 328 commenti su Facebook e 100 commenti su Instagram. Ogni commento è stato tradotto dall'italiano all'inglese ed etichettato con la sua piattaforma e il suo livello di coinvolgimento, corrispondente all'aggiunta di like e risposte.
È stata stilata una lista di argomenti e parole chiave maggiormente presenti all'interno dei commenti per formare le 6 categorie principali: Comune, Cani, Natura e ambiente, Urbanistica, Bambini, Altro, che sono state poi suddivise in successive 30 sottocategorie.
In una seconda fase, i commenti sono stati raggruppati in base alle questioni specifiche menzionate all'interno di una determinata sottocategoria, costituendo un totale di 73 cluster di statements. Nel caso in cui nello stesso commento vengano citati più argomenti, questi vengono trattati come due estratti separati. Ogni commento o estratto di commento è associato a una categoria, una sottocategoria e uno statement. Infine, il set di dati viene ordinato in base al livello di coinvolgimento del commento e alla piattaforma a cui appartiene.
Dal catalogo è stato selezionato un campione di commenti che rappresentasse al meglio le opinioni degli utenti nella controversia, tenendo conto dei seguenti parametri: argomento, quantità di commenti e livello di coinvolgimento.
Dopo aver determinato la quota di ciascun argomento sul totale dei commenti, abbiamo selezionato una percentuale di commenti per categoria da integrare nel campione. Il totale dei commenti visualizzati è 38, composto da: 14 commenti da Comune, 8 da Cani, 8 da Natura e ambiente, 4 da Urbanistica, 1 da Bambini e 2 da Altro.
I commenti selezionati all'interno di ogni categoria corrispondono a quelli con il più alto livello di coinvolgimento. Vengono visualizzati in ordine crescente, dal più basso al più alto, e vanno da un livello di interazione di 19 a 126. Sulla base di questi valori, l'altezza dei fili d'erba che crescono nel video è definita anche dal livello di interazione e accompagnata da un testo scritto che riporta il commento scritto accanto, il livello di interazione corrispondente e la categoria a cui corrisponde. Allo stesso modo, il crescente livello di coinvolgimento di ciascun commento si riflette in un volume audio più alto durante la riproduzione del video.
L'artefatto vuole stimolare una riflessione sull'acceso dibattito online sull'erba alta di Milano. Traducendo i dati scritti in output audiovisivi, diventa più evidente quanto gli utenti online siano privi di filtri quando condividono le loro opinioni sui social media. La discussione si trasforma in un vortice e in un campo d'erba disordinato - sia in senso letterale sia in senso visivo e metaforico - dove i commenti diventano facilmente offensivi nei confronti degli attori decisionali, per quanto riguarda le preoccupazioni estremamente elevate di morti di cani, infestazioni di insetti o l'accusa al Comune di essere corrotto. Questo aspetto è sottolineato anche dall'aumento del volume della registrazione audio. L'installazione audiovisiva vuole evidenziare l'evoluzione del dibattito che sembra dimenticare l'intento originario di valorizzare la biodiversità e diventa invece un nido di polemiche.
Il testo completo del video è disponibile a questo link.